Lo Split Crest di creste particolarmente sottili è da sempre un match difficile anche per il chirurgo esperto, specialmente utilizzando il classico strumentario (martello e scalpelli). L’avvento del Magnetic Mallet ha indubbiamente reso l’intervento di Split Crest più semplice, veloce e molto più preciso. Infatti, tra gli innumerevoli vantaggi clinici di questo strumento, per l’intervento di Split Crest risulta decisivo il grande controllo bimanuale degli inserti a lama e degli osteotomi, impensabile con la tecnica standard con il martello. La precisione di taglio raggiungibile con questo strumento rappresenta a nostro avviso un grande aiuto per il chirurgo meno esperto di Split e offre una notevole marcia in più per il chirurgo esperto. Con la ricca documentazione fotografica che accompagna questo case report relativo ad una cresta molto sottile, speriamo di riuscire a trasmettere il nostro protocollo di Split Crest, utilizzato con successo da molti anni in numerosi casi clinici più o meno complessi. Con un prossimo articolo ci riserviamo di trattare le controindicazioni allo Split Crest (creste interamente di osso corticale, creste più sottili di 2.5 mm, creste di grado IV), le tecniche alternative per questi casi e la gestione delle complicanze intraoperatorie (Tecnica Rescue in caso di frattura della corticale vestibolare).
CASO CLINICO
Fig. 1 - T.C. preoperatoria del caso in esame. La cresta appare molto sottile (2.4-2.7 mm) sia a destra che a sinistra.
Fig. 2 - Figura preoperatoria della premaxilla da Splittare.
Fig. 3 - La cresta scheletrizzata mostra il suo grado di atrofia. Nel caso di creste più sottili di 3 mm, in accordo con molta letteratura internazionale, preferiamo un accesso a spessore totale unito alla protezione finale della cresta splittata con una membrana da GBR.