La terapia implantare di ambedue le arcate dentali impone il raggiungimento di obiettivi non solo clinici, ma anche riferibili più specificatamente al paziente: soddisfare gli obiettivi clinici, infatti, non comporta necessariamente il raggiungimento degli obiettivi del paziente. Le esigenze del paziente non si limitano al ripristino nel tempo della funzione e dell’estetica, che sono i principali obiettivi clinici, ma includono fattori riguardanti la qualità di vita durante la terapia quali:
○ riduzione della durata del trattamento;
○ riduzione del numero globale di sedute;
○ riduzione del numero di sedute chirurgiche;
○ avere sempre una protesi fissa efficiente durante la terapia.
La procedura di carico immediato, che trova la sua principale indicazione proprio nelle riabilitazioni delle arcate edentule o potenzialmente edentule è in grado di soddisfare gli obiettivi globali della terapia. Per poterne sfruttare appieno le potenzialità, soprattutto in relazione alla riduzione della durata del trattamento e del numero globale di sedute (che si traduce anche in una migliore gestione ergonomica della terapia) il carico immediato deve essere considerato una procedura non soltanto chirurgica, ma anche e soprattutto protesica: il suo fine ultimo, infatti, è la costruzione di una protesi, provvisoria o definitiva, che, oltre a connettere rigidamente gli impianti, deve essere ben integrata nel contesto oro-facciale del paziente. In quest’ottica la procedura deve poter sfruttare, REALMENTE, tutte le informazioni iniziali, in particolar modo se il carico immediatodeve interessare contemporaneamente le due arcate in pazienti potenzialmente edentuli. Nel momento in cui la dentatura residua viene estratta, si inseriscono gli impianti e si prendono le impronte per la costruzione della o delle protesi, le informazioni prechirurgiche non possono più essere usate: avremo bisogno di una nuova seduta per il rilevamento delle relazioni intermascellari e dei rapporti dento-facciali che dovranno poi essere trasferiti nel modello di lavoro. Se tale seduta viene fatta qualche ora dopo la chirurgia (il tempo necessario alla costruzione del modello), la situazione del paziente ne rende impossibile la corretta esecuzione (per la presenza di anestesia, gonfiore o disagio del paziente), se viene procrastinata di qualche giorno, viene meno la funzione fondamentale del carico immediato, che è quella di fornire al paziente la protesi o immediatamente o poco dopo la chirurgia: in ogni caso ogni informazione presente prima della chirurgia viene perduta. Una tecnica per poter REALMENTE sfruttare, sia nelle edentulie attuali che potenziali, le informazioni prechirurgiche nella costruzione della protesi nell’arco temporale richiesto dal carico immediato è quella del modello unico: consiste sostanzialmente nel far coincidere il modello di studio, dove il caso è stato preimpostato in termini funzionali ed estetici, con il modello di lavoro con l’utilizzo di uno strumento che è la placca di trasferimento. Int J Periodontics Restorative Dent. 2009 Jun;29(3):307-13. The one-model technique: a new method for immediate loading with fixed prostheses in edentulous or potentially edentulous jaws. Biscaro L, Becattelli A, Poggio PM, Soattin M, Rossini F. Scopo del presente case-report è illustrare l’applicazione della tecnica del modello unico alla metodica P.A.D. nella riabilitazione contemporanea di due arcate potenzialmente edentule.
CASO CLINICO
Fig. 1-2 - Visione iniziale del caso. La paziente di anni 58, in condizioni di perfetta salute generale, asintomatica dal punto di vista neuromuscolare, fumatrice, chiedeva se fosse possibile riabilitare la bocca con soluzioni protesiche di tipo fisso. La dentatura residua (valutabile clinicamente essendo le protesi da tempo decementate) era irrecuperabile, ma dalla radiografia panoramica si può notare come la situazione anatomica fosse favorevole per una riabilitazione a supporto implantare.